domenica 28 novembre 2010

Dal letame nascono i fior.

Oggi voglio raccontare la storia di K.
K. é una “donna” di 14 anni, che vive in un villaggio che sorge lungo un fiume, nella zona dell’alto rio Santiago. Un paesino che si raggiunge dopo ore di strada dissestata nella foresta, attraverso piantagioni, foresta vergine, e foresta disboscata. Il fiume fino a pochi anni fa era cristallino, oggi é marrone torbido, a causa delle miniere d’oro che purtroppo non rispettano le leggi e inquinano l’acqua senza pietá.
In questo villaggio colpisce subito l’ordine e la pulizia, che non avevo visto in nessuno degli altri villaggi che ho visitato, e poi colpisce la presenza della natura con tutta la sua forza, il fiume, la foresta, a dir poco “prorompente”. E poi gli abitanti, che sembrano un tutt’uno con questa natura cos¡ forte, abituati a seguirme i ritmi e impossibili da immaginare senza questa vegetazione intorno.
K. é figlia di una donna di questo villaggio, il padre vive altrove. Lei é cresciuta da questo padre, che le ha fatto passare un infanzia terribile, grazie anche alla nuova moglie, ovvero la “matrigna”, che come tutte le matrigne…é cattivissima con lei.
Da bambina K. ha súbito una violenza da parte di uno zio, che ora non vede da molto tempo.
Circa un anno fa, K. si innamora di un ragazzino della sua etá. Si innamora come ci si puó innamorare a 13 anni! Torna una settimana a trovare la mamma….e quando ritorna al suo villaggio..sorpresa! il suo giovane innamorato ha giá un’altra fidanzata! Come se non bastasse il padre le comunica che ha deciso che lei si trasferirá a studiare proprio a casa di “quello” zio.
K. non regge questi due colpi e si scola due barattoli di veleno per topi.
Non sa ancora di essere gravida a 8 settimane.
Arriva all’ospedale di San Lorenzo, e grazie ai medici di pronto soccorso, tra sondini, lavaggi, flebo, e tutto quanto, viene salvata per un pelo. A questo punto si scopre la gravidanza…e le cose si complicano. K. racconta finalmente a Irene tutta la sua storia, le motivazioni del suo gesto. Irene coinvolge la madre, le fa capire che per come stanno le cose ora tocca a lei difendere sua figlia, fino alla morte. Sua madre, dall’alto dei suoi 32 anni, é fortunatamente una donna eccezionale, che si schiera da subito con la figlia, e la notizia della gravidanza non fa altro che rafforzare il loro legame. La protegge, le sta vicino, e nonostante il veleno per topi la gravidanza prosegue bene, e diventa la forza per tirare K. fuori dalla sua tragedia.
Verso il termine della gravidanza K. chiede a Irene di partorire con un taglio cesareo perché ha paura del dolore. E chi glielo avrebbe negato? Il primo TC per richiesta materna dell’ospedale di San Lorenzo.
Da questa storia emerge un’immagine degli uomini di qui che non fa loro molto onore, fortunatamente questa non é la normalitá, ma bisogna riconoscere che K. e sua mamma sono lo specchio di una societá in cui le donne sono i pilastri fondamentali, che vanno avanti con le loro forze anche quando tutto intorno crolla.
In questo villaggio abbiamo incontrato K, sua mamma, e la bambina che é nata (il destino ha voluto che fosse femmina anche lei…!) queste tre “donne”,32 anni, 14 anni, e 1 mese, una delle tante storie che transitano dall’ospedale di San Lorenzo, e che ho avuto la fortuna di reincontrare nella realtá in cui la storia continua.
Di ritorno dal villaggio, sul fuoristrada che dopo altre 4 ore ci porterá a casa, guardando le miniere, la foresta, la gente, penso a tante cose.
“dai diamanti non nasce niente,
dal letame nascono i fior.”

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